ASILI NIDO Le prime esperienze didattiche per i bambini. Raccontaci la tua esperienza
Bambini all'asilo (Foto Newpress)
Firenze, 15 marzo 2011 - NON PIÙ COMUNALI, ma gestiti dalle cooperative sociali. È il destino che attende i nidi «Strigonella» e «Dragoncello» di via Pasquali, al Gignoro. Una metamorfosi che non piace ai genitori. E questo anche se gli educatori delle cooperative non sono certo digiuni del mondo dell’infanzia, dato che già seguono i piccoli nell’ultima parte dell’orario pomeridiano e durante i centri estivi. La notizia è arrivata ieri mattina come un fulmine a ciel sereno. «Ancora una volta le decisioni vengono prese senza consultarci. E con un colpo di spugna si dice addio alla continuità didattica», s’infervora Angela Simonelli, rappresentante dei genitori del Dragoncello. Oggi alle 17.30 si terrà un incontro tra le mamme e una dirigente del Comune. Ma dall’assessorato per il momento trapelano poche informazioni: «Stiamo pensando ad una riorganizzazione dei nidi. Illustreremo ai genitori le nostre proposte, che vogliamo siano il più possibile condivise». Più loquace Daniele Leoni, segretario della funzione pubblica Cisl, nonché membro dell’Rsu del Comune. «Per ora sulla vicenda abbiamo solo avuto delle anticipazioni. Stiamo giusto aspettando la convocazione dall’assessore Di Giorgi», premette Leoni. Che spiega: «Dei 40 nidi comunali, sono 7-8 le strutture che attualmente hanno una gestione mista: in pratica, i bambini sono seguiti dal personale del Comune fino alle 16. Dopodiché entrano in servizio i dipendenti delle cooperative, che si occupano dei piccoli fino alle 17.30». Questa commistione di personale crea però problemi organizzativi. Di qui l’idea dell’amministrazione di «concentrare gli educatori delle cooperative nei nidi Dragoncello e Strigonella, che sono nello stesso edificio. E di ridistribuire il personale comunale nelle altre strutture che prevedono il prolungamento dell’orario». Leoni aspetta di avere «il quadro definitivo» per esprimere un commento, ma ricorda quanto «l’Rsu abbia da sempre atteggiamenti critici verso le esternalizzazioni».
Tradotto: l’ipotesi del Comune ha di fronte a sé una strada in salita. «Non abbiamo niente contro i lavoratori delle cooperative, con cui anzi ci siamo finora trovati piuttosto bene, a parte il caso di una docente in gamba, ma che parlava l’italiano a fatica – dice Simonelli -. A settembre però mio figlio si troverà con tutte insegnanti nuove. Ed io dovrò prendere un lungo periodo di ferie per rifare l’inserimento al nido». «Ho iscritto il mio bambino ad un nido pubblico, ma ora la struttura si trasforma in ’privata’. Sappiamo bene quanto sia elevato il turnover tra i lavoratori delle cooperative: la cosa non può non preoccuparci», accusa la mamma, chiedendo che «almeno per un anno le maestre comunali affianchino gli educatori delle cooperative».
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